Prima di tutto il grido. Acuto ma anche pastoso, echeggiante. Sprigionato dal ventre di una conchiglia. Sfuggito all'abisso. C'è chi giura di averlo sentito, a metà della notte...
Il Maggiore increspa il lago e sfoglia il glicine bianco, il merletto delicato si scuce. I petali, caduti dal bersò, ricoprono la ghiaia e la fanno candida, come neve... è la fine, anche per questa primavera.