Camilla Moro, giornalista, psicoterapeuta, dopo l'esordio di tre anni fa con 'Il filo', pubblica ancora con Tranchida la sua seconda prova narrativa, 'Rito di iniziazione'. E' un romanzo di forti passioni, una storia d'amore violento e tenero, nel quale protagonista è la donna. Che si lascia violentare e sedurre per imparare l'amore fisico e il sesso, ma che resta a condurre il gioco e decidere i tempi, fino al momento del distacco, quando una nuova vita comincia a crescere dentro di lei. Sposati lui e lei, ciascuno un figlio, s'incontrano di nascosto, si indagano, si tormentano. Ma non è un rapporto tra uguali. La Moro infatti spiega tutto di lei, i suoi umori, le sue fantasie, mentre di lui dà un ritratto sostanzialmente convenzionale, del maschi seduttore che alla fine si innamora. Ma è nello squilibrio tra questi amanti la forza del romanzo, tutto giocato tra affermazioni e debolezze, in un continuo chiaroscuro dove giocano soprattutto i ricordi torbidi di lei, che l'amore riesce a liberare. E lei, quando si sente libera, rinuncia a lui per stare da sola con la bambina appena nata.